La torpediniera italiana Andromeda, una torpediniera della classe Spica, varata nel 1936 e affondata nel 1941.
L'Andromeda faceva parte della serie di torpediniere "Perseo", appartenenti alla vasta classe "Spica", costruita negli anni '30 per modernizzare tale componente della Regia Marina. La progettazione di queste unità fu affidata alla Commissione Ispezione Progetti Navali. Il risultato fu una classe di torpediniere caratterizzata da linee sobrie e armoniose, nonché da una compartimentazione interna funzionale e razionale.
Dopo essere entrata in servizio nel dicembre 1936, l'Andromeda fu sottoposta a un periodo di intenso addestramento nel Mar Ligure, poi fu inviata nell'Egeo e nell'estate del 1937 fu impiegata in cinque missioni per contrastare il contrabbando bellico verso la Spagna a beneficio del governo repubblicano.
Successivamente l'Andromeda venne aggregata alla "Divisione Scuola Comando" di Augusta e, dopo l'entrata in guerra dell'Italia il 10 giugno 1940, sotto il comando del Tenente di Vascello Enea Picchio, svolse principalmente missioni di scorta alle navi mercantili che trasportavano truppe e rifornimenti dall'Italia alla Libia.
Il 29 ottobre la torpediniera giunse a Brindisi per essere impiegata nella protezione dei piroscafi nazionali impiegati nel trasferimento di reparti del Regio Esercito assegnati in Albania per combattere contro le truppe greche dopo che l'Italia aveva dichiarato guerra alla Grecia il 28 ottobre.
Pertanto, l'Andromeda effettuò diverse missioni di scorta nei mesi successivi, operando tra i porti di Brindisi e Valona e di Bari e Durazzo, effettuando anche due incursioni a cannoneggiamento della strada costiera nella zona di Porto Palermo nel tentativo di interrompere l'afflusso di truppe e rifornimenti all'esercito greco che era riuscito a penetrare in Albania. Dopo aver svolto altre missioni di guerra nell'Adriatico meridionale agli ordini del Tenente di Vascello Corrado Villani, la sera dell'11 marzo 1941 attraccò a Valona dove rimase per aumentare la difesa antiaerea delle navi italiane ivi presenti a causa dell'intensificarsi degli attacchi degli aerei nemici.
Mentre svolgeva questo compito, ancorata nei pressi di Karaburun, alle 2:00 del mattino del 17 marzo, l'Andromeda fu colpita sul lato sinistro del fumaiolo da un siluro lanciato da un biplano monomotore Fairey "Swordfish" dell'815 Naval Air Squadron della Fleet Air Arm britannica, decollato dall'aeroporto greco di Paramythia.
La torpediniera affondò in breve tempo, provocando la perdita di 49 dei 107 membri dell'equipaggio che si trovavano a bordo in quel momento, e il relitto giace ancora, spezzato in due, a una profondità di circa 50 metri.
Classe: "Spica"
Serie: "Persed"
Cantiere: Cantiere Navale Ansaldo, Sestri Ovest
Data di inizio dei lavori di costruzione: 2 ottobre 1935
Data di lancio: 28 giugno 1936
Data di messa in servizio: 6 dicembre 1936
Affondato il: 17 marzo 1941
Lunghezza: 81,95 metri
Larghezza: 8,20 metri
Dislocamento: 642 tonnellate (vuoto); 1000 tonnellate (a pieno carico)
Armamento: 3 cannoni da 100 mm in impianti a scudo singolo, 8 mitragliatrici binate da 13,2 mm, 4 tubi lanciasiluri singoli da 450 mm, 2 lanciagranate, camere posamine
Sistema motore: due caldaie "Arrow" con surriscaldatori; 2 turbine "Tosi" ridotte per un totale di 19.000 CV; due eliche
Velocità massima: 34 nodi
Autonomia: 1.892 miglia a 15 nodi; 683 miglia a 30 nodi
Equipaggio: 5 ufficiali; 94 sottufficiali, ufficiali di base e popolani.